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Dopo vari tentativi sempre pił perfezionati, nel 1856 i due progettarono e fecero realizzare dalle Officine Pignone di Firenze un motore a due cilindri alimentato a idrogeno con potenza di cinque cavalli vapore, che fu messo in uso presso la stazione Maria Antonia di Firenze per azionare delle macchine utensili. Sull'onda del successo, misero in cantiere un motore cilindri contrapposti sempre pił perfezionato, affidandone la costruzione a varie officine meccaniche, a Milano, Zurigo, e Seraing, in Belgio. Fu proprio l'arretratezza tecnologica di un'Italia ancora in divenire a rendere difficile il deposito di brevetti internazionali, la produzione e la commercializzazione dei motori, tanto da far debilitare la salute dei due soci.
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