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Gastone Quilici nel dopoguerra costruiva canne da pesca fatte a mano, le cosiddette SOPRANNE cioè canne «sopra un anno di stagionatura».
Gaudenzio e Manno del Soldato, erano i vecchi pescatori di COMPIOBBI. Gli strumenti della pesca erano: Reti a bilancia, il giacchio, il bertuello le ceste per le anguille. Corde con ami , da 5 a 15 ami cibati con [l]ombrichi. Per esca allora si usavano le chiocciole. Brunero precisa che il giacchio era una rete senza intelaiatura e con i piombi che la portavano a fondo, tipo rete dei gladiatori. Il Bertarello era una cesta rotonda per le anguille fatto con canne spaccate. Le corde con ami erano lunghe anche 20 metri.
In Arno un tempo la preponderanza era: lasca, barbo, anguilla, reina, luccio. L'Arno era così pulito tanto che si vedeva il fondale del fiume. In un secondo momento apparvero le boghe e i persici. Nel 1984, c'erano : cavedano, zoccolo, la savetta (fin dal dopoguerra), lo scordalo, pesce gatto, arborella, ibridi. Nei fossi (Sambre e Falle): c'erano sarcoli, ghiozzi, granchi, rana. Oggi, nel 2010, in Arno c'è......................
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