|
I PROVERBI DEL NATALE [A CURA DI MICHELE TURCHI] Forse non tutti sanno che il Natale è una festività cristiana che è andata a sostituirne una pagana in onore del Sol Invictus; in quei giorni infatti - esattamente il 21 dicembre - si verifica il solstizio d'inverno. Anche se le giornate ricominciano ad allungare, l'inverno inizia proprio allora, e i proverbi invitano alla prudenza: - Fino a Natale né freddo né fame, quando Natale se ne va freddo e fame in quantità. - A Natale mezzo pane, a Pasqua mezzo vino. - Per i santi Nocentini [SS. Innocenti, il giorno 28] son finite le feste e i quattrini. Per quanto riguarda la meteorologia, i proverbi rammentavano: - Chi fa Ceppo al sole, fa la Pasqua al fòco. - Natale al sole e Pasqua al tizzone. In vernacolo Il Natale veniva un tempo chiamato "Ceppo", per l'usanza di bruciare nel "canto del fòco" una grossa ceppa di ulivo; la vigilia della festa, in ogni caso, era dedicata al digiuno e alla penitenza, con tutta la famiglia riunita: - Chi non digiuna pe' la vigilia di Natale, corpo di lupo e anima di cane. - Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi. Anche l'usanza di Gesù Bambino (non Babbo Natale, si badi bene) che porta doni ai bambini è una consuetudine di origine cittadina, e per di più piuttosto recente. Nelle campagne solo la Befana era deputata a questo compito, ma di questo si dirà nel mese di gennaio...
|
|