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In principio era il borgo di Compiobbi. Era posto sulla riva sinistra dell'Arno e attualmente fa parte del comune di Bagno a Ripoli. A forza di specchiarsi in Arno, come Narciso, prima vide riflessa e poi duplicata la sua immagine sulla riva destra del fiume, dando origine al Compiobbi "maggiore" che tutt'oggi si vede e che si trova nel comune di Fiesole. Gli storici hanno poi accertato che il nome di Compiobbi deriva dal latino compluvium, che significa incavo per la raccolta delle acque, forse a causa dei diversi affluenti che sfociano in Arno in quei paraggi: il Sambre, il Falle e il fosso della Femmina Morta sulla riva destra e il borro di Vallina sulla sinistra. Fu la famiglia dei Compiobbesi a favorire l'emigrazione del paese da una riva all'altra. La casata, originaria di Compiobbi, deve infatti il proprio cognome all'aggettivazione del luogo in cui avevano, fra le altre proprietà, anche una chiesetta di campagna dedicata a S. Michele a Compiobbi. Questa dedica è probabilmente ispirata alla residenza fiorentina degli stessi Compiobbesi, nel popolo di San Michele in Orto a Firenze (l'attuale Orsanmichele). La famiglia si è estinta alla fine del '500. La più antica attestazione di Compiobbi è del febbraio del 1139 , quando il borgo posto al di là dell'Arno viene nominato in un atto di vendita riguardante un pezzo di terra a favore dell'Oratorio di Vallombrosa. La notizia più antica della famiglia è, invece, del 1189, quando Cornetto de' Compiobbesi fu console di Firenze. I Compiobbesi nel 1366 ebbero prima il patronato della chiesa di S. Michele, nel 1381 quello della chiesa di S. Maria a Pontanico (anche se avevano più antiche proprietà nella zona) e infine nel 1395 quello della chiesa di S. Donato a Torri. È puramente fantasiosa la diceria popolare che vorrebbe Compiobbi un popolo unico, senza la separazione dell'Arno, che "nei tempi antichi" sarebbe transitato a sud di S. Michele a Compiobbi, per poi solo successivamente assumere il percorso attuale. Basta leggere quale fosse la popolazione nel 1350, data del primo Estimo della Repubblica Fiorentina, per capire che Compiobbi è nato al di là dell'Arno. Infatti S. Michele a Compiobbi, anche se era formato da solo 9 famiglie, aveva già allora la primogenitura del nome, mentre il territorio che tutt'oggi forma il moderno paese di Compiobbi era già consistente e composto dai tre popoli che tuttora lo formano: S. Donato a Torri con 30 famiglie, S. Piero a Quintole con 50 e S. Maria a Pontanico con 13, ma non aveva potuto utilizzare il nome di Compiobbi perché già utilizzato. Anche se nel Catasto del 1471 Antonio di Gherardo di Piero (allora i cognomi erano rari) "ha una casetta nel popolo di San Donato a Torri a Compiobbi", solo a partire dal 1536 il nuovo borgo di Compiobbi inizia a prendere una qualche consistenza. Nella Decima Granducale di quell'anno, sul totale di 36 famiglie che formano l'intero popolo di Torri, vengono segnalati, fra l'altro, cinque proprietari di case e di varie attività, con due botteghe di calzolaio, un fornaciaio e un forno, tutti "posti nel popolo di S. Donato a Torri in luogo detto Compiobbi". Ma la più antica citazione, in assoluto, di Compiobbi la troviamo, nel 1031, in una pergamena di una vendita di terreni. Il prezzo pagato, un anello d'oro e un cavallo, si riferiva, fra l'altro, anche a terreni posti a "Rivo de Mezo, o meglio nel fiume vicino a Complobio".
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