ARCHIVIO DEL TEMPO CHE PASSA
COMPIHOBBY


VILLA ROSA
A cura di Berlinghiero Buonarroti
(L'Oculista n° 2)

Nel 1938 il proprietario della Villa omonima, l'avvocato Vittorio Pisa, è costretto a fuggire dal regime fascista per ragioni razziali perché di origine ebraica,. Riunisce i suoi tre coloni e i suoi inquilini per una foto ricordo. Fa venire da Firenze un fotografo professionista della ditta F. Barsotti e fa scattare una foto con una macchina a lastre e col famoso panno nero sopra la testa. La foto 18x24 cm. di proprietà di Alviero Corsi riprende l'aia della casa colonica abitata a quei tempi dalla famiglia di Eugenio Fantappiè detto Paolotto, e ritrae 56 persone. Il luogo contrassegnato allora dal numero civico 10 è quello dell'attuale Villa Rosa, precedentemente chiamato San Fiorenzo e facente parte della proprietà acquistata dall'avvocato Pisa intorno al 1928. Che la foto rappresenti un episodio del 1938 è dimostrato dal fatto che è stato ripreso, nel gruppo di destra, un bimbo di non più di un anno che risulta essere Roberto Vitali che nato nel 1937 e morto in tenera età un anno dopo permette di datare la fotografia negli anni suddetti.

Poderi

Ville

I ragazzini in primo piano a sedere in terra sull'aia sono, a partire da sinistra: Alviero Corsi, Islanda Parigi (semicoperta), Renato Collani, detto "Maraiglia, figlio adottivo della famiglia di Ottavio Cesari detto "Bacco", Guido Fantappiè, Mario Fantappiè, Vanna Ciofi che tiene in collo Roberta Pisa, segue una nipote dell'Avvocato Pisa abitante a Genova e, ultima a destra, Dina Vitali.
Le donne sulla seggiola sono, a partire da sinistra: una nipote dell'avvocato Pisa ,con accanto la madre col golfe a righe orizzontali sorella dell'avvocato, la madre dell'avvocato Pisa, la moglie dell'avvocato Luciana Pisa e la cognata dell'avvocato sorella di Luciana.




In piedi da sinistra: Norma Mazzoli nei Cavicchi, Armida Mazzoli, il figlio adottivo dei Mazzoli detto "Negus", Elvira Fantappiè sorella di Paolotto, Olimpia Cesari moglie di "Bacco", Emilia Vitali, Bencini giardiniere dell'avvocato, Federico Vitali, Gioconda Bencini, Giampiero Ciofi ancora infante in braccio alla madre Ersilia Ciofi, Amelia Giannelli, Giulio Vitali, Alessandro Parigi, Eugenio Fantappiè detto "Paolotto", Guido Vitali (col cappello) e Ettore Mazzoli.






Sulla scala: Gina Giannelli detta "la Bionduccia" (appoggiata alla ringhiera), Annita Giampieri (semicoperta con sparato bianco), Natalina Cesari detta "Cincia di Bacco" (con mano destra sul fianco), Iole Giampieri (con mano sulla ringhiera e bluse svasata), Elvira Nardi (con le sue mani sulla ringhiera e vestito in tessuto scozzese), Ottavio Cesari detto "Bacco" (con cravatta e panciotto), Gemma Mazzoli (con apertura a V e bluse plissettata bianca).
Sul ballatoio: il primo da sinistra è Pietro Marziati (che sarà in seguito ortolano), Renato Vitali, Piero Bencini e Celestina (bambinaia dei Pisa, seduta sulla ringhiera).




Sulla porta d'ingresso al primo piano: Mazzoli (colono della Pineta) con accanto Adolfo Ciofi (semicoperto)
Seduti sul muricciolo che delimita l'aia: Ersilia Vitali con in braccio il neonato Roberto Vitali, Nardi (padre di Elvira), Dina Mazzoli in Zucchini, Tulia Vitali (in piedi dietro il muro mentre sorregge Dino e Nello Vitali soprannominati "Gorpino" e "Lupo", che saranno coltivatori di fiori in Vallina.

Le tre donne vestite di scuro sedute sul muretto sono: Ciofi Faustina Fantappiè, Maria Parigi e Lina Oriazzi nei Mannini che coprono parzialmente Corrado Parigi (fattore dell'avvocato Pisa).

Villa Rosa settant'anni dopo «tutta ritinta» in una bella cartolina
illustrata edita dalla BTO Casalinghi, P.za Etrusca Compiobbi