|
«Immaginatevi una giornata placida placida, calda, ma senz'afa, anzi rallegrata da uno zeffiro lene lene; e una via di campagna sparsa della fiorita di bianchi gelsomini e di gialle ginestre; e la chiesa di Torri che suona a distesa, e il cane della Prioria che sotto il campanile ulula ai festosi rintocchi, e le massaie che su su da Quintole, dalla Rosa, e giù giù dalle Sieci e dall'Ellera vengono vestite di scuro, alcune anche di seta, e le ragazze coi fratelli o coi babbi vestite di un bianco viepiù risaltante dal contrasto delle facce rosse per la verginale modestia. Tutta la strada è gremita di popolo: i venditori ambulanti, sul tono dei venditori nelle città, gridano quanto ne hanno nella canna: «Trombini e ciambelloni; brigidini e limonate fresche». Li si vende la semenza, qua l'acque con lo schizzo; ma nessuno in tanto lusso di festa ha la sfacciataggine di offrire quei bocciolini di pasta, vuoti nel mezzo, da riempirsi di rosolio, come in Firenze si usa, al plebeo invito: «Un quattrin mangiare e bere». Il Priore [Ranieri Donati] intanto si arrabatta tra la chiesa e la sagrestia; sentendo l'avvicinarsi della Fanfara s'agita di qua e di là, dando ordini a destra, proibizioni a sinistra: Avanti i lanternonieri, al posto i crocifissieri, in fila gli incappati, si muovano le biancovestite giovanette, sfilino le più anziane dalla nera scuffia!». «Poi la processione passa dalla stupenda sala della Villa Finetti-Danti [Villa Le Falle], e ridiscende a Compiobbi, per la via [Calzolari] ornata di bicchierini lucenti, di tegametti da uova pieni di candido sego, alla piazza ove i fanali dondolano senza timore che una folata di vento li stritoli. I giovanotti della Fanfara, con la camicia pulita e la carniera spolverata, si ordinano a file nel borgo; squillano le trombe, e i ragazzi corrono da tutti gli sbocchi, e si marcia a passo raddoppiato. Quella marcia a salti e a scosse, è scelta a posta dal capo per far più rumore. Addobbato è già il palco, i capi vi son saliti, i bravi giovani della Fanfara sono al posto e via via arrivano a piedi da Pontanico, da Paiatici, o in diligenza dai Bassi, da Quintole». [...]
|
|